Amorosini e De Ruggieri al Teatro Pasolini di Salerno

Un seggio elettorale è a modo suo un luogo simbolo di una democrazia.

Quel semplice gesto, ossia votare, per anni è stato considerato quasi sacro da

molti italiani, ma con il passare del tempo c’è stato uno scollamento sempre

maggiore tra Paese reale e classe dirigente. E questo fenomeno ha provocato

un disinteresse dilagante da parte dei cittadini nei confronti di quel gesto

sacro: a ogni tornata elettorale, la prima vera notizia è la crescente astensione

degli aventi diritto. È, secondo gli analisti, una malattia irreversibile.

Qui si racconta quel giorno in cui l’astensione raggiungerà livelli quasi assoluti

e solo il quattro per cento della popolazione andrà a votare.

Ma un seggio elettorale è anche un luogo dove alcuni cittadini, gli scrutatori,

sono costretti a passare un’intera giornata uno accanto all’altro. Non si

conoscono e, spesso, hanno visioni diverse del mondo; quindi, non di rado, si

sopportano poco. Ed è così che Ranuccio e Marco si ritroveranno fianco a fianco

nella sezione 4607 (un seggio alle porte di Roma) ad aspettare gli elettori che

non arriveranno mai.

Uno spettacolo sospeso dove Godot sono gli italiani

Alfonso Maria Tartarone

Giornalista | Insegnante | Ufficio Stampa & PR
Salerno - 29/12/1980
Iscritto all'Albo Nazionale dei Giornalisti dal 2001
Abilitato all'insegnamento per infanzia e primaria dal 2000

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