
Stimolare un confronto intergenerazionale sui temi legati all’IA applicata al welfare degli anziani. È l’obiettivo del progetto che vede coinvolti il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Federico II di Napoli e la sezione Campania dell’Associazione per i Diritti degli Anziani (Ada) e che è stato presentato nel corso di un incontro che si è tenuto presso l’aula Dainelli dell’ateneo.
All’iniziativa sono intervenuti la direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche, Paola De Vivo, il segretario generale della Uil Pensionati Campania, Biagio Ciccone e la presidente di Ada Campania, Assunta Parisi.
Sono stati creati dei gruppi di lavoro misti, composti da giovani studenti e persone anziane e ad ogni partecipante è stato somministrato un questionario per raccogliere opinioni sulle opportunità e le sfide dell’IA nel miglioramento della qualità di vita degli anziani. In particolare, sono state esplorate le seguenti aree: conoscenze; effetti emotivi e rischi percepiti; norme sociali, comportamento; motivazioni; intenzioni future; barriere e opportunità percepite. I gruppi – guidati dagli psicologi sociali Roberta Riverso e Sonia Coppola – hanno discusso degli argomenti affrontati nel questionario, condividendo le proprie esperienze e aspettative. Ultimo atto, un confronto plenario in cui i gruppi hanno presentato i risultati ottenuti per fare una sintesi collettiva delle principali tematiche.
“Viviamo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale non è più soltanto materia da film o fantascienza, ma una realtà concreta che sta trasformando anche i servizi alla persona. Dalla telemedicina ai sistemi predittivi per l’assistenza domiciliare, fino agli assistenti virtuali per la compagnia e la stimolazione cognitiva, l’IA apre nuove opportunità, ma anche nuove domande – ha sottolineato Paola De Vivo, direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II – Come garantiamo equità, dignità e partecipazione in questo processo? E in che modo possiamo usare l’IA per migliorare, e non sostituire, le relazioni umane che sono alla base del lavoro sociale? In questi incontri proveremo insieme a riflettere, con spirito critico, ma anche con apertura, su come l’innovazione tecnologica possa dialogare con i valori fondamentali del servizio sociale: centralità della persona, giustizia sociale e rispetto dell’unicità di ogni storia di vita. In particolare, ci concentreremo sugli anziani”.
“Sosteniamo con convinzione questa collaborazione con l’università per avere un riscontro oggettivo delle opportunità offerte dall’IA, coltivando il rapporto intergenerazionale. In qualità di rappresentante dei pensionati della Uilp Campania, credo che le riflessioni sull’intelligenza artificiale e il welfare siano cruciali, soprattutto per la popolazione anziana, una delle categorie più vulnerabili. L’IA deve essere un supporto, non una “sostituzione”, per migliorare i servizi e la qualità della vita – ha spiegato Biagio Ciccone, segretario generale della Uil Pensionati Campania – Dobbiamo ricordare che siamo esseri coscienti e la creatività è umana. Come sindacato delle persone, siamo impegnati a garantire che l’innovazione non danneggi i diritti e la dignità umana, ma migliori il benessere, soprattutto dei più fragili. L’IA può unire scienza e spiritualità. La spiritualità ha bisogno della razionalità della scienza per trovare equilibrio. Gli anziani, con la loro esperienza, sono portatori di una saggezza che le macchine non possono replicare. La loro spiritualità, che nasce dal tempo vissuto e dalle riflessioni sulla vita, non può essere sostituita dalla tecnologia, ma può essere supportata e migliorata grazie ad essa. La parola intelligenza è un po’ fuorviante: l’intelligenza artificiale, pur partendo dagli algoritmi e dai dati, non avrà mai coscienza. Se comprendiamo questo, sapremo utilizzarla bene”.
“Ada Campania crede fermamente che superare il divario digitale debba essere considerato uno dei diritti principali per cui battersi a favore degli anziani. È fondamentale informare e formare gli anziani e i loro caregiver sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, in modo da colmare questo gap e consentire loro di accedere a servizi e risorse digitali che possano migliorare la loro vita quotidiana – ha rimarcato Assunta Parisi, presidentessa di Ada Campania – In questa direzione, la collaborazione tra Ada Campania e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II getta le basi per una ricerca che esplori come la tecnologia possa essere utilizzata concretamente per migliorare la qualità della vita degli anziani, contrastare l’isolamento e favorire la partecipazione attiva. Ovviamente tutto ciò deve avvenire nel rispetto delle norme etiche, garantendo che la tecnologia sia al servizio delle persone, senza mai sostituire la relazione interpersonale che resta insostituibile. I processi devono essere attentamente governati, con il coinvolgimento attivo dei fruitori, affinché le soluzioni tecnologiche siano veramente utili e rispondano alle reali necessità di chi le utilizza”.