
Ieri mattina, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Collettivo Studentesco Cavese ha organizzato un presidio itinerante che ha attraversato le strade della città, facendo tappa davanti a tutti i plessi scolastici per ribadire un messaggio chiaro: la nostra terra, i nostri corpi e i nostri diritti non sono in vendita.
L’8 marzo non è una trovata di marketing, ma una giornata di lotta, un’occasione per mobilitarsi contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme e le ingiustizie sociali che colpiscono le donne e la comunità LGBTQI+. In un contesto politico in cui i diritti vengono messi sotto attacco dalle ultradestre mondiali – Italia compresa – la voce delle nuove generazioni diventa essenziale per difendere le conquiste ottenute e costruire un futuro libero da discriminazioni.
Il Collettivo denuncia con forza il recente emendamento del governo Meloni alla legge 194, che apre le porte dei consultori ad associazioni ultra cattoliche e Pro-Life, limitando di fatto la libertà e l’autodeterminazione delle donne. In un paese dove oltre il 70% dei ginecologi è obiettore di coscienza, questa misura rischia di rendere ancora più difficile l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, un diritto conquistato con anni di lotte e mobilitazioni.
Mentre esponenti delle istituzioni continuano a negare l’esistenza del patriarcato, i numeri raccontano un’altra realtà: centinaia di femminicidi ogni anno, un divario salariale che persiste, una cultura della violenza che fatica a essere scardinata.
Claudia Franco, rappresentante dell’Istituto “De Filippis” e portavoce del Collettivo Studentesco Cavese, ha dichiarato:
“Questa mattina siamo scesi in strada per ricordare a tutti che l’8 marzo non è solo una celebrazione, ma un’occasione di lotta. Come giovane studentessa, sento profondamente la responsabilità di essere qui oggi, davanti alla scuola, perché credo che la difesa dei diritti delle donne e della comunità LGBTQI+ debba partire proprio da qui. Non possiamo più permettere che i nostri diritti siano calpestati. La sicurezza che vogliamo non si costruisce con più polizia e telecamere, ma con diritti, servizi e indipendenza economica e culturale. La lotta per i diritti delle donne e per l’uguaglianza deve essere una priorità nelle scuole, nei territori e nelle nostre vite.”
Per questo, il Collettivo Studentesco Cavese proseguirà il suo impegno nelle scuole con percorsi di sensibilizzazione e approfondimento su questi temi.