Un seggio elettorale è a modo suo un luogo simbolo di una democrazia.
Quel semplice gesto, ossia votare, per anni è stato considerato quasi sacro da
molti italiani, ma con il passare del tempo c’è stato uno scollamento sempre
maggiore tra Paese reale e classe dirigente. E questo fenomeno ha provocato
un disinteresse dilagante da parte dei cittadini nei confronti di quel gesto
sacro: a ogni tornata elettorale, la prima vera notizia è la crescente astensione
degli aventi diritto. È, secondo gli analisti, una malattia irreversibile.
Qui si racconta quel giorno in cui l’astensione raggiungerà livelli quasi assoluti
e solo il quattro per cento della popolazione andrà a votare.
Ma un seggio elettorale è anche un luogo dove alcuni cittadini, gli scrutatori,
sono costretti a passare un’intera giornata uno accanto all’altro. Non si
conoscono e, spesso, hanno visioni diverse del mondo; quindi, non di rado, si
sopportano poco. Ed è così che Ranuccio e Marco si ritroveranno fianco a fianco
nella sezione 4607 (un seggio alle porte di Roma) ad aspettare gli elettori che
non arriveranno mai.
Uno spettacolo sospeso dove Godot sono gli italiani