Pubblicato il white paper “Agrifood Future: Intelligenza Artificiale e Innovazione dei Sistemi Agroalimentari”. Il report, consultabile al seguente indirizzo https://st.ilsole24ore.com/bc/agrifoodfuture/ pone al centro la transizione verso un’agricoltura sostenibile, con l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (AI), l’agritech, l’agricoltura di precisione e la robotica.
Realizzato dal Centro Studi e Ricerche del Sole 24 Ore in occasione di AgriFood Future, evento nazionale promosso da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Salerno sulle innovazioni del sistema cibo tenutosi a Salerno dall’8 al 10 Settembre 2024, non si limita a una prospettiva puramente tecnologica, ma propone un approccio innovativo ispirato al concetto di “FoodSystem 5.0”, che combina innovazione tecnologica e sociale. Questo modello pone al centro lo sviluppo di sistemi alimentari locali connessi tra loro, utilizzando l’AI e altre tecnologie per migliorare la qualità della produzione e ridurre l’impatto ambientale, promuovendo una crescita equilibrata e rispettosa dei territori.
Alex Giordano, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Giustino Fortunato, tra i curatori del report, sottolinea come la tecnologia, se ben indirizzata, possa essere uno strumento chiave per migliorare la qualità della vita delle persone, aumentare la sostenibilità e potenziare la competitività delle imprese agroalimentari italiane. “I processi di innovazione del foodsystem devono anche superare barriere culturali e infrastrutturali per permettere al contesto italiano di creare una nuova narrativa legata all’unica grande tradizione che ha senso perpetuare: quella di essere innovatori, nel rispetto della complessità”.
Per Andrea Prete, presidente della Camera di Commercio di Salerno e riconfermato alla guida di Unioncamere: “Nonostante condizioni climatiche estreme abbiano colpito duramente alcune produzioni, nel 2023 il valore della produzione agricola in Italia è aumentato del 2,7%. Questo anche grazie al fatto che il 58,5% delle imprese ha investito in tecnologie per la gestione delle risorse energetiche e idriche”. Per il Presidente di Unioncamere questi dati sono indice di una strada tracciata: “Il sistema Cibo, fortemente influenzato da mutamenti ambientali e geopolitici, richiede una direzione agile e riconfigurabile“.
Il white paper rappresenta un’analisi accurata delle trasformazioni che stanno ridisegnando l’agricoltura a livello globale, affrontando tematiche cruciali come l’impatto del cambiamento climatico, la scarsità di risorse naturali e la crescente domanda alimentare dovuta all’aumento demografico. Attraverso un approccio multidisciplinare, il documento esplora come l’innovazione tecnologica possa contribuire a rendere i sistemi agroalimentari più efficienti e sostenibili, evidenziando quattro principali motori del cambiamento:
1. Tecnologie all’avanguardia: Il report illustra come l’intelligenza artificiale, l’agricoltura di precisione, i sistemi di robotica avanzata e il vertical farming stiano già trasformando il settore agroalimentare, riducendo l’impatto ambientale e ottimizzando l’uso delle risorse.
2. Ricerca scientifica: Si sottolinea l’importanza della scienza per il miglioramento delle tecniche agronomiche, la protezione del suolo e la creazione di nuove varietà colturali, oltre a tecnologie che possono aumentare la resa e la resilienza delle colture.
3. Ruolo delle istituzioni: Le istituzioni vengono presentate come attori fondamentali nel promuovere e sostenere il cambiamento, attraverso politiche e normative che favoriscono la transizione ecologica e digitale.
4. Evoluzione dei sistemi manageriali: Una delle principali sfide emerse dal report riguarda la necessità di aggiornare i sistemi manageriali delle imprese agroalimentari. Il passaggio verso un’agricoltura più tecnologica richiede modelli di gestione più flessibili e orientati all’innovazione, capaci di integrare l’uso dei dati e delle tecnologie digitali nella pianificazione strategica. Le imprese devono sviluppare competenze manageriali in grado di governare l’automazione, la gestione delle risorse energetiche e idriche, e l’analisi predittiva dei mercati, mantenendo al contempo una visione sostenibile e responsabile.
5. Ecosistemi locali: L’innovazione, come descritto nel report, nasce e si sviluppa in contesti locali, grazie all’interazione tra aziende, istituzioni, comunità e ambienti accademici. È qui che la tecnologia incontra i saperi tradizionali, creando modelli di sviluppo sostenibili e rigenerativi.