La recente pubblicazione dei dati relativi alle prime sei banche commerciali italiane ha evidenziato, nel primo semestre del 2024, utili per quasi 13 miliardi (12,97) di euro: un dato di enorme rilievo se si considera che è inferiore di appena 140 milioni all’utile di bilancio di appena due anni fa (2022, utili netti: 13,11 miliardi).
Il confronto tra gli ultimi due primi semestri evidenzia una crescita degli utili pari a 2,11 miliardi di euro (+19,5%).
“Una lettura strumentale di questi dati – dichiara il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – ha spinto qualcuno a ritenere che gli utili in fortissima crescita siano il frutto del positivo stato di salute del sistema economico: Se le banche hanno bilanci positivi – questa in sostanza la chiave di lettura fornita – è perché aziende e famiglie clienti sono in equilibrio: le aziende producono utili, le famiglie rispettano gli impegni presi”.
“E’ una visione estremamente distorta e mistificatrice – commenta il presidente Lombardi – che mette in luce l’assoluta non conoscenza dell’andamento dell’economia e dell’attuale situazione congiunturale: le banche chiudono i loro bilanci con un simile margine di utile, esclusivamente perché da un lato il positivo andamento dei tassi premia le politiche finanziarie degli istituti di credito: dall’altro questo positivo andamento, non si ripercuote in alcun modo sulle aziende e sulle famiglie, i cui tassi attivi sui depositi, o passivi su mutui e finanziamenti, non hanno in alcun modo risentito del positivo contesto congiunturale. Se a ciò si assomma la stretta creditizia, ecco spiegati siffatti spropositati margini di utile”.
“Quanto la situazione delle banche non sia in alcun modo connessa allo stato di salute del sistema economico – aggiunge ancora il presidente Lombardi – è testimoniato dal fatto che nessun settore economico e nessuna azienda, come pure nessuna famiglia, nel primo semestre 2024 ha registrato una crescita degli utili di quasi il 20%. Sono solo ed esclusivamente le banche a registrare un simile trend”.
“Auspichiamo che il Governo – conclude il presidente di Federcepicostruzioni – intervenga sollecitamente con coraggio ed efficacia per un riequilibrio complessivo del sistema, quanto meno costringendo le banche a sostenere con più forza e più elasticità, a condizioni più favorevoli, famiglie ed imprese i cui bilanci, anche nel 2024, non registreranno neppure lontanamente margini di utile comparabili a quelle del sistema bancario”.
Roma/Salerno, 14 settembre 2024